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[ 04 May, 2010 ] • [ eureka ]

2) "LE DUE CASE DELLO SCORPIONE" - GIACOMO MASSAROTTO | PADOVA

Una mattina d’inverno, livida e gelida come la lama di un coltello, due figure chiuse nelle rispettive palandrane di velluto nero sfidavano il vento che soffiava contrario, per raggiungere il castello cittadino. Erano messer Jacopo Dondi, insigne professore di astronomia, medicina e filosofia dell’Università di Padova, ed il figlio Giovanni, tredicenne. Il famoso astronomo era stato convocato da Umbertino da Carrara, incoronato da poco Signore della città, ed era atteso alla porta della reggia da un impassibile cavaliere. Quando giunsero al ponte levatoio, le due figure furono riconosciute da Bastiano della Castagnara, temuto capitano della scorta del principe, che fece un cenno ai soldati appiedati, in tenuta di battaglia. Bastiano cingeva una enorme spada ricurva ed il suo corpo asciutto era chiuso in uno scintillante corpetto d’acciaio. Indossava lunghi stivali di cuoio dalla suola spessa, alla quale erano allacciati speroni esagerati. Il ragazzo dava la mano al padre e osservava timoroso la mole del cavallo nero e la barba ispida del condottiero dello stesso colore. Notò il grande naso aquilino sul volto del capitano e come il solo occhio destro fosse vivo e penetrante mentre l’altro, deturpato da una vistosa cicatrice, era cieco... (segue - totale battute: 12180)

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[ 04 May, 2010 ] • [ eureka ]

25) "TURISTA DELLA MIA ANIMA" - RITA MAZZON | PADOVA

Nell’involucro stracciato della memoria getto dentro i ricordi alla rinfusa.

Album di foto vecchie, in confusione, dove gli angolini non hanno più la colla per aderire ad un’età trascorsa.

Avrei potuto chiedere alla mia mano di annerire il foglio di ogni mio giorno con diari meticolosi. La disattenzione, la superficialità mi svolazzano sempre attorno e come corvi neri se ne stanno appollaiati sulla mia spalla.

Sprazzi di luce con passi felpati si disorientano su viottoli sterrati. In salita il passato cadenza l’andatura.

Nel silenzio di strade senza uscita. Nei vicoli ciechi, in cui il sole indaga se qualche pietra abbia conservato la sua vetustà e la riscalda con l’orma di un raggio. Nella penombra di mura antiche, dove i canali trattengono la loro irruenza, lasciandosi inanellare placidi tra le dita di percorsi sinuosi. Solo lì ritrovo e ricompongo nel groviglio della matassa consunta dei miei anni il filo rosso, che mi ricongiunge ai miei amori antichi.

Padova si adagia sulle mie mani dentro una boccia di vetro. Di quelle che se le sbatti forte ti fanno vedere la neve... (segue - totale battute: 5693)

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[ 14 October, 2010 ] • [ eureka ]

56) "LISTÓN" - GAETANO FORNO | PADOVA

Davanti ai sottoportici del Grande Magazzino alcuni ragazzi dalla pelle scurissima e lo sguardo simpatico, alti, dai lineamenti molto fini, avevano disteso i loro tesori di pelletteria d'autore genuinamente falsa, invitando all'acquisto con accattivanti parole e grandi sorrisi le donzelle di passaggio, che si fermavano anche volentieri e rimanevano a chiacchierare senza porsi troppi problemi. Magari non compravano nulla, ma qualche anno prima un'insegnante della città ed un ingegnere ghanese si erano conosciuti proprio in quel modo, e ora sono una coppia felicissima. Quasi senza accorgersene Giorgio si ritrovò davanti al Monumento da cui, fiero ed eretto, il barbuto Statista Piemontese scruta con distaccata alterigia la plebe patavina. Il Cavour! Bei tempi, quelli in cui lo Statista veniva ricordato molto più per le grazie della sua bellissima cugina, generosamente dispensate a godimento dei Sovrani alleati e che in maniera tanto determinante avevano contribuito all‘unificazione della Patria, piuttosto che per i suoi effettivi meriti politici!... (segue - totale battute: 17312)

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[ 02 February, 2011 ] • [ eureka ]