17) "L'INCONTRO" - ILEANA MARIA COSENTINO MARCHESELLI | BOLOGNA
Il dolce clima del lago di Lugano attenuava un po’ il freddo dell’inverno oramai nel pieno del suo tempo.
Come ogni mattina mi concedevo una passeggiata salutare, ancora ignara che i miei passi mi avrebbero portato a vivere una mattinata un po’ particolare.
Mi sistemai il collo del cappotto e, come spesso mi capita quando cammino sul lungolago, alternai sguardi verso il lago e poi verso il cielo. Acqua e cielo, una culla di grandi sensazioni.
Sentivo l’aria fresca che mi raffreddava la pelle del viso; una sensazione che mi faceva star bene sia fisicamente che emotivamente.
Ben conscia delle varie commissioni che dovevo fare in mattinata, decisi di rinviarle sulla strada del rientro verso casa.
Fu questa repentina ed immotivata decisione, lo penso anche ora a distanza di tempo, che mi portò ad un inaspettato, ma forse non casuale incontro.
Un raggio di sole fece capolino e per un attimo socchiusi gli occhi; li riaprii e una figura di donna avvolta in un cappotto nero, guarnito al collo e ai polsi con volpe nera, si stava avvicinando sorridendomi timidamente.
Presi gli occhiali dalla borsetta, li inforcai in modo goffo e affrettato ... (segue - totale battute: 18367)
[ 03 September, 2010 ] • [ eureka ]
Come ogni mattina mi concedevo una passeggiata salutare, ancora ignara che i miei passi mi avrebbero portato a vivere una mattinata un po’ particolare.
Mi sistemai il collo del cappotto e, come spesso mi capita quando cammino sul lungolago, alternai sguardi verso il lago e poi verso il cielo. Acqua e cielo, una culla di grandi sensazioni.
Sentivo l’aria fresca che mi raffreddava la pelle del viso; una sensazione che mi faceva star bene sia fisicamente che emotivamente.
Ben conscia delle varie commissioni che dovevo fare in mattinata, decisi di rinviarle sulla strada del rientro verso casa.
Fu questa repentina ed immotivata decisione, lo penso anche ora a distanza di tempo, che mi portò ad un inaspettato, ma forse non casuale incontro.
Un raggio di sole fece capolino e per un attimo socchiusi gli occhi; li riaprii e una figura di donna avvolta in un cappotto nero, guarnito al collo e ai polsi con volpe nera, si stava avvicinando sorridendomi timidamente.
Presi gli occhiali dalla borsetta, li inforcai in modo goffo e affrettato ... (segue - totale battute: 18367)
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[ 03 September, 2010 ] • [ eureka ]
21) "UNA NOTTE PER AMARSI" - MARIANNA NATALE | ASTI
C'era un uomo accanto a lei, in quel buio. Avvertiva la leggera aura di calore emanata dal suo corpo addormentato, ne individuava il profilo ingolfato sotto molte coperte, l'ultima delle quali, lo distingueva appena, era un piumino bianco trapuntato a larghe losanghe. Il ritmo del respiro le era familiare, come l'odore pulito della pelle distesa nel sonno. Lei lo sapeva bene: quello era il suo uomo, suo marito da ormai diversi anni. Eppure, per quante informazioni cercasse di richiamare e sistemare nel modo più rapido e sereno, non riusciva a ricostruire la fisionomia di quest'uomo: il colore di occhi e capelli, il taglio della bocca, le pieghe del sorriso: non le tornava in mente neanche il suo nome... (segue - totale battute: 3121)
[ 24 September, 2010 ] • [ eureka ]
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[ 24 September, 2010 ] • [ eureka ]
24) "OLTRE CONFINE" - DARIO GHIRINGHELLI | TURATE (CO)
Il veloce scorrere dei giorni e del tempo, senza che noi ce ne accorgessimo, tendeva ad avvolgere nel dimenticatoio i ricordi degli avvenimenti che avevano suscitato sensazioni piacevoli o spiacevoli perché, fedeli al ritornello di una canzone del molleggiato Celentano, eravamo protagonisti di una generazione per la quale la felicità costava un gettone.
Noi, ragazzi del juke box, con quel gettone che non ci mancava mai, eravamo soggetti ad obnubilarci con poco sempre col persistente desiderio di cercare, trovare, provare nuove esperienze.
Vittime di una specie di complesso fatto di elementi intellettuali, amorali e sentimentali, provavamo un senso di orgoglio e di fierezza nell’assaporare l’appartenenza ad un’epoca che, senza che ne fossimo consapevoli, di giorno in giorno, ci sfuggiva dalle mani.
Così il Cadorna continuava ad essere una fucina di trovate, di invenzioni, quasi come un ambiente che favorisse la formazione di fatti, vicende, episodi straordinariamente rilevanti. Almeno ciò era quanto appariva ai nostri occhi... (segue - totale battute: 8436)
[ 14 October, 2010 ] • [ eureka ]
Noi, ragazzi del juke box, con quel gettone che non ci mancava mai, eravamo soggetti ad obnubilarci con poco sempre col persistente desiderio di cercare, trovare, provare nuove esperienze.
Vittime di una specie di complesso fatto di elementi intellettuali, amorali e sentimentali, provavamo un senso di orgoglio e di fierezza nell’assaporare l’appartenenza ad un’epoca che, senza che ne fossimo consapevoli, di giorno in giorno, ci sfuggiva dalle mani.
Così il Cadorna continuava ad essere una fucina di trovate, di invenzioni, quasi come un ambiente che favorisse la formazione di fatti, vicende, episodi straordinariamente rilevanti. Almeno ciò era quanto appariva ai nostri occhi... (segue - totale battute: 8436)
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[ 14 October, 2010 ] • [ eureka ]