53) "DA UNA PARTE IL MARE" - MARILISA VUMBACA | ROMA

Da una parte il mare, dall’altra l’Etna. Gabriele è seduto sulle gradinate ricavate sul fianco della collina, per vedere l’uno e l’altro. E’ la fine di aprile e una luce chiara bagna il Teatro Greco. Una guida racconta ad un gruppo di turisti che il teatro poteva contenere cinquemila spettatori… colonne con capitelli corinzi… epoca ellenistica… Il gruppo si allontana e Gabriele può godere del silenzio. Come sempre, il silenzio mette in movimento i suoi pensieri. Sono tre anni che non la vede. Si erano conosciuti lì a Taormina. Lora era venuta per una settimana di riposo dalla sua attività di p.r., lui era lì per il suo lavoro di enologo, che da Siena lo aveva portato a girare per i vigneti della Sicilia, in cerca di aromi fruttati o speziati e di vitigni giovani e promettenti. Un cercatore di talenti, in qualche modo. Si erano incontrati sulla terrazza dell’hotel Villa Ducale, tra profumi di zagare e bougainvillee viola, rosse, arancio, bianco. Ma lì si erano solo guardati. Poi, all’aeroporto, tutti e due in partenza, al check-in, lei lo aveva urtato con il trolley e lui, invece di guardarla male, le aveva detto grazie, torniamo indietro, ti prego ed erano corsi via insieme prima che qualcosa li facesse pensare. Una “vampa”, avrebbero detto i siciliani, una vampa di caldo che ti prende e non ti fa ragionare. Tre giorni di sole e di passione in un maggio caldo e profumato... (segue - totale battute: 8128)

[scarica l'intero racconto in formato PDF]




[ 02 February, 2011 ] • [ eureka ]

51) "ROMA DA UNA SCATOLA BLU" - KATIA PROIETTI | ROMA

La sveglia squillò prima del solito e alle sei e quarantacinque del mattino, Aurelio era già pronto. Aveva passato con cura il filo interdentale e con delle pinzette strappato dei peli ostinati che continuavano a crescergli sulle orecchie. Aveva scelto d’indossare un completo di flanella azzurro, sopra la camicia bianca di Armani, ed anche se non gli era concesso mettere la cravatta, così vestito faceva una bella figura. Era un uomo alto Aurelio, dalle spalle larghe e le mani grandi; teneva i capelli bianchi raccolti in un codino dietro la nuca, e intorno ai suoi occhi scuri si apriva un semicerchio di piccole rughe, che si arricciava quando rideva, ma era cosa che accadeva raramente e mai in presenza di qualcuno. Era un venerdì di Ottobre, ed era un giorno importante per Aurelio. Il giorno in cui rivedeva Roma. Aveva grosse aspettative per quella mattinata, e se non fosse stato così abituato alle telecamere, avrebbe finito con l’esagerare la quantità di gelatina da distribuire sui capelli. Ma Aurelio non era un novellino, aveva imparato a controllare le sue emozioni. Quando gli uomini arrivarono, porse loro le mani dalle unghie ben curate. “Buongiorno dottore”, lo salutò un agente dal sorriso teso ed incerto, e le manette scattarono intorno ai suoi polsi con il loro suono metallico... (segue - totale battute: 14252)

[scarica l'intero racconto in formato PDF]




[ 02 February, 2011 ] • [ eureka ]