1) "AL SERVIZIO DELLA SERENISSIMA" - MARIO SCOTTO | TORINO
Nei primi giorni di dicembre del 1523, attraversai su una galeazza il grigio e calmo mare Adriatico, quello che i veneziani chiamano Golfo di Venezia. Era una di quelle giornate invernali in cui la città è avvolta da una luminosità che solo lei possiede; quando la nebbia e il sole si alternano, dando al suo profilo qualcosa di magico. Sebbene ne avessi sentito parlare in ogni porto d'Europa, quando mi trovai dinnanzi ai suoi colori, che mischiano la trasparenza del vetro con la purezza dell’alabastro, la lucentezza del marmo con la ricchezza dell’oro, restai folgorato. Nel porto - che loro chiamano Arsenale, deformando la parola araba Daras-sina'ah – vidi strane navi dalla prua molto rialzata e coperte da drappi di velluto intessuto d'oro: i rematori indossavano casacche con bande arancio, turchese e azzurro. Galee sottili dalla forma slanciata, si staccavano dagli attracchi, dirette verso porti dai nomi di sogno e i moli brulicavano d’attività. Più avanti, c’erano le torri d'ingresso alla fabbrica di navi che non aveva uguali al mondo; vi lavoravano quattromila operai - su una popolazione di centomila persone – per costruire imbarcazioni che tutto il mondo invidiava... (segue - totale battute: 19960)
[ 03 May, 2010 ] • [ eureka ]
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