"RITORNO" - ANNAMARIA TREVALE | MILANO

Il treno corre fra brutte case di periferia.

Una voce impersonale avverte che stiamo arrivando alla Stazione Centrale di Milano, dove terminerà il viaggio.

Mi scuoto dal vago torpore a cui mi ero abbandonata, complice la comodità della poltroncina e il tipico rumore di fondo della ferrovia, pensando che il tempo è davvero volato.

Sarà perché non uso mai il treno?

Mi sposto abitualmente con l’auto e scelgo l’aereo per le mete più lontane, eppure da bambina adoravo la ferrovia: ero felice se mamma mi diceva “andiamo a Roma dai nonni, ma papà non può accompagnarci”, perché ciò significava prendere il treno, per un viaggio allora lunghissimo, ma che mi faceva stare per ore col naso incollato al finestrino.

Con papà ci si spostava solo in auto: adorava guidare, e per lui non c’era nulla di meglio che lanciare la sua Alfa azzurrina lungo il tracciato dell’Autostrada del Sole.

Impiegavamo meno tempo che con la ferrovia, ma a me veniva spesso il mal d’auto.

Ora non riesco a capacitarmi del fatto che un treno mi abbia portato da Roma a Milano in tre ore, ma non facevo questo viaggio da quasi quarant’anni, e mi sono persa molti cambiamenti...

(segue...)

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[ 18 December, 2011 ] • [ eureka ]

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