83) "VITE PARALLELE" - DIRCE SCARPELLO | NOICATTARO (BA)
Anche oggi la mattina mi sembra insopportabilmente fredda. Ieri sera ho studiato la destinazione, pianificato esattamente l’itinerario e soprattutto le soste. Sono un agente di commercio e ho viaggiato in tutta l’Italia, e anche all’estero ma, al di là della gente, delle fabbriche, delle strade, delle piazze, degli svincoli, dei caselli autostradali e delle stazioni di servizio, quelli che conosco meglio sono gli hotel, gli alberghi- solo raramente e per lo più per errore gli ostelli- che sono la mia casa, la mia intimità per mediamente due o tre notti settimana. Ecco, il viaggio è già finito per oggi. Per me è importante andare sempre nella stessa camera: i numeri, i numeri…sapeste come sono importanti per me! L’ultima volta che sono stato qui ero alla 319. Così come le case anche gli hotel hanno ognuno il loro odore, quella miscellanea di sentore di persone e appena un eco di disinfettante, di profumi di signore e sigari da bar, di buona cucina e profumi di alberi e fiori quei loro tavolini semplici e accoglienti che ti propongono un attimo di relax, magari fuori, nel giardino che nella bella stagione ti fa sentire un po’ più a casa. Poi ci sono gli alberghi di lusso in cui respiri classe e tradizione ad ogni passo, quelli troppo in centro, caotici e convulsi di odori come di suoni, poi quelli giganteschi, supertecnologici in cui ti perdi se ad ogni piano non consulti la cartina antincendio che ti insinua una punta di perplessità simile a quella che provi quando la hostess ti spiega le manovre d’emergenza, quelli, per intenderci dove sbagli regolarmente e anziché infilare la carta elettronica ti ostini ad infilare la tua carta di credito, pretendendo che la porta si apra. Ed altri, ed altri ancora, tutti uguali nell’anonimato che ti consentono eppure tutti diversi per l’impronta personale che assumono che non è solo quella del proprietario o del direttore, ma è quella che discende dall’amalgamarsi di tante vite che lì sono costanti e non episodiche come la tua, dalla cameriera al piano al ragazzo dell’ascensore, dal barista all’autista del furgoncino. Insomma l’hotel respira in proprio... (segue - totale battute: 10414)
[ 09 novembre, 2009 ] • [ eureka ]
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