[ 26 marzo, 2009 ] • [ eureka ]

1) "PRELUDIO" - BARBARA GRAMEGNA | Bolzano

Ho pensato a te nella musica e nel vento. Questa terra vuole libertà e amore, quelli che ho quando suono questo pianoforte scordato.

Il silenzio della natura che non è mai completo è quello che ci vuole per partire con il Preludio di Bach.

La musica ha bisogno di questo equilibrio tra il nulla del silenzio, l'emozione dell'avvio al suono e il suono che si fa pieno.

Prima ascolto questo silenzio e poi attacco.

Non importa che il piano sia così vecchio e stanco, di ogni cosa importa l'uso che ne facciamo: una lama, un pezzo di legno o una vecchia villa.

Non c'è buono né cattivo nelle cose, siamo noi a darglielo, a dirglielo.

Questo piano è quello che sento io, è quello che senti tu se lo vorrai.

Il passato di questo posto me lo dice.

Ogni volta che mi preparo ad un concerto vengo qui, guardo il mare in lontananza e respiro, respiro forte, mi siedo nel patio e penso a te e a Bach... (segue - totale battute: 1718)

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[ 26 marzo, 2009 ] • [ eureka ]

2) "LE ULTIME VACANZE" - BARBARA GRAMEGNA | Bolzano

Credo che saranno le ultime vacanze con lui. Le ultime vacanze con lui. Col padre di Anja, Annika e Sonja. L'ho capito mentre tenevo Sonja in braccio e Annika faceva il bagno con Anja in piscina e si tiravano la tartaruga di gomma. Ho guardato il suo ventre bianco e flaccido, i suoi capelli radi e l'ho capito. Le mie bambine sono bellissime, hanno capelli come il grano e sorridono come i girasoli di questa terra grassa e ricca. Veniamo qui da alcuni anni e ogni volta che entro nel vialetto e sento le gomme dell'auto sul ghiaino mi sento viva, guardo gli ulivi e gli oleandri, mi si apre il cuore. Quel cuore che lui non mi ha saputo mai aprire, anche se con lui ho generato tre splendide creature.

Loro giocano con papà e gli tirano i pochi peli che ha sul petto, gli spalmano il cranio lucido con la crema solare.

Da quando veniamo qui le bambine hanno cominciato a parlare l'italiano, mi fa felice sentir dire "aspetta!", "adesso no", "per favore mamma ancora due minuti", non lo possono fare a casa e quanto mi ha sempre rattristato..

Saranno le ultime vacanze con lui anche per questo. Mi ha sempre impedito di parlare italiano con loro e mi ha sempre detto "Tanto ti porto in vacanza in Italia, non ti basta?"... (segue - totale battute: 3890)

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[ 26 marzo, 2009 ] • [ eureka ]

49) "LA STORIA DELLA SCARPA DI QUALCUNO" - MARCO CESARO | GIFFONI VILLA PIANA (SA)

Era una voce fra lo stridulo e il sensuale. Strana. Una voce insolitamente innocente. Veniva dritta dritta dalla stanza 842. La stanza che avevamo appena dato al signor Willy. Ma non era in compagnia quando ha chiesto la chiave. Probabilmente la donna è salita in camera quando sono andato a prendere la posta arrivata nella mattinata per il signor Willy. Chi era? La figlia? L’amante? La moglie? Non mi ero mai posto tante domande sul signor Willy. Mi era sempre sembrato un uomo discreto, compito. E ora, eccolo in compagnia di una donna dalla voce affascinante.
L’albergo che avevano in gestione i miei andava bene. Molta gente aveva prenotato già da alcuni mesi. Io li aiutavo e frattanto trascorrevo le mie vacanze lontano da una città assonnata e noiosa. In quel periodo lavoravo in un piccolo giornale di provincia. Cronaca, politica, spettacoli; scrivevo di tutto un po’. Gli inizi erano difficili e ogni argomento andava bene pur di scrivere.
Quel giorno ero deliziosamente annoiato nella hall dell’albergo: tutti in spiaggia, io a far da guardia a tutte quelle chiavi appese ad un ridicolo pezzo di legno con tanti quadratini scavati dentro. Era un giorno d’estate ma non faceva tanto caldo. C’era una leggera brezza che accarezzava i corpi e che ti asciugava il sudore estivo. Poca gente era ancora in camera in attesa che il sole riscaldasse maggiormente quella giornata d’agosto. Frattanto, la voce tra lo stridulo e il sensuale continuava ad incuriosirmi. Parole confuse giungevano dalla 842. Il signor Willy non rispondeva a quelle parole. Eppure era in camera. Andai subito a controllare i documenti che mi avevano lasciato per la registrazione: Willy Lee e Shay Thorn. L’uno sposato, l’altra no. 62 e 34 anni. Coniugato, nubile. Libero professionista, docente universitario.
Chi era quella donna sconosciuta, perché era con il signor Willy?... (segue - totale battute: 13775)

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[ 01 settembre, 2009 ] • [ eureka ]

108) "UN PICCOLO CORPO, UN GRANDE MONDO" - FLAVIA BALSAMO | GIUGLIANO (NA)

“Adoro questi pavimenti” disse la non più giovane donna osservando ammirata la camera d’albergo. “Tu cos’è che non adori?” aggiunse un po’ borbottando l’uomo. “Anche se devo ammettere questa relais è affascinante”. “Mi stupisci Alberto” disse sarcastica la donna “solitamente non ti lasci andare a giudizi di alcun tipo”. Alberto, un uomo molto alto dai pantaloni a righe vellutati verdastri e le scarpe di cuoio a punta, ispezionava la camera con fare meticoloso. “E’ solo che trovo inutile tutto questo tuo attaccamento a mobili, suppellettili e inutile roba”. Gli anni infastidiscono, irritano le parole. Il tempo ti stringe in morsa sottile. La pazienza muore quando il futuro è ridotto in miseria. Alberto viveva di smorfie di disapprovazione e immutato sconforto. “Perché? Ah giusto non ci posso abbellire la tomba… E’ così? Vivi come fossi già morto”. Alberto poggiava la mano sul comodino di legno stagliato sul bianco leggero delle pareti; prese a giocare con le dita sui contorni del mobile. Le unghie ignoranti di curve lisciavano l’esistenza ambigua di quei minuti. Fissò sconfitto Isabella. “Ancora devo capire, perché siamo qui?” disse voltandosi verso lo specchio. Isabella fece due passi verso la finestra, a metà strada tra la verità e l’illusione. “Sai solo lamentarti, goditi questo soggiorno, guarda che bei pavimenti…”. Effettivamente i pavimenti erano davvero belli, consistevano in grossi quadrati. I lati degli angoli dei rispettivi quadrati erano uniti generando così l’impressione di un ottagono accerchiato da quattro più piccoli quadrati. Più di tutto stupivano quelle croci seminate sul pavimento geometrico. La donna dai capelli fragili color cenere sfiorò il pomo del letto in legno, la mano passò delicata sulla trapunta rossa. Isabella guardò gli occhi del marito, l’azzurro ingenuo complice del suo rapimento aveva lasciato il posto ad un grigio spento, viaggiante in angoscia. Il rosso focoso non diceva parole, il silenzio strozzava rimasugli di passioni lontane... (segue - totale battute: 7415)

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[ 28 novembre, 2009 ] • [ eureka ]

113) "NON RESTERO' ZITELLA" - "LADY AILEEN" | SOLOFRA (AV)

E' cosa nota e universalmente riconosciuta che una ragazza appassionata di romanzi rosa debba essere in cerca di un amore da favola. Tale convinzione é così radicata nella mente delle mie amiche che per festeggiare il mio compleanno hanno deciso di regalarmi un fantastico week–end al Relais Villa Giulia di Fano dove si svolgerà un murder party in costume con la speranza che incontri il principe dei miei sogni. Confesso di aver accettato con piacere considerato che non ho mai partecipato ad un simile evento ma allo stesso tempo spero di non deludere le mie amiche così desiderose di vedermi accasata. Il mio problema, se così lo vogliamo chiamare, é che sono l'unica ad essere single in un gruppo di 5 ragazze sposate con prole e come se non bastasse sono considerata troppo esigente in fatto di uomini, dunque il loro timore é che io resti zitella (non che la cosa mi dispiaccia ma le mie amiche sembrano farne una questione di vita o di morte). Così venerdì pomeriggio 10 luglio dopo essere atterrata all'aeroporto di Rimini "Federico Fellini" prendo un taxi per raggiungere il relais. Durante il tragitto non faccio caso ai palazzi, alle strade e alle persone che sfrecciano davanti ai miei occhi, questo perché sono concentrata sul plico che le mie amiche mi hanno consegnato prima di partire: la scheda del personaggio che dovrò interpretare, un depliant della location, brevi cenni al periodo storico in cui si svolgerà la manifestazione, il programma e il regolamento completo. Il tempo passa velocemente e in breve mi ritrovo davanti all'ingresso della villa, a quel punto ripongo tutta la documentazione nella busta e mi accingo finalmente a gettare uno sguardo all'esterno... (segue - totale battute: 12585)

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[ 29 novembre, 2009 ] • [ eureka ]