113) "NON RESTERO' ZITELLA" - "LADY AILEEN" | SOLOFRA (AV)
E' cosa nota e universalmente riconosciuta che una ragazza appassionata di romanzi rosa debba essere in cerca di un amore da favola. Tale convinzione é così radicata nella mente delle mie amiche che per festeggiare il mio compleanno hanno deciso di regalarmi un fantastico week–end al Relais Villa Giulia di Fano dove si svolgerà un murder party in costume con la speranza che incontri il principe dei miei sogni. Confesso di aver accettato con piacere considerato che non ho mai partecipato ad un simile evento ma allo stesso tempo spero di non deludere le mie amiche così desiderose di vedermi accasata. Il mio problema, se così lo vogliamo chiamare, é che sono l'unica ad essere single in un gruppo di 5 ragazze sposate con prole e come se non bastasse sono considerata troppo esigente in fatto di uomini, dunque il loro timore é che io resti zitella (non che la cosa mi dispiaccia ma le mie amiche sembrano farne una questione di vita o di morte). Così venerdì pomeriggio 10 luglio dopo essere atterrata all'aeroporto di Rimini "Federico Fellini" prendo un taxi per raggiungere il relais. Durante il tragitto non faccio caso ai palazzi, alle strade e alle persone che sfrecciano davanti ai miei occhi, questo perché sono concentrata sul plico che le mie amiche mi hanno consegnato prima di partire: la scheda del personaggio che dovrò interpretare, un depliant della location, brevi cenni al periodo storico in cui si svolgerà la manifestazione, il programma e il regolamento completo. Il tempo passa velocemente e in breve mi ritrovo davanti all'ingresso della villa, a quel punto ripongo tutta la documentazione nella busta e mi accingo finalmente a gettare uno sguardo all'esterno... (segue - totale battute: 12585)
[ 29 novembre, 2009 ] • [ eureka ]
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108) "UN PICCOLO CORPO, UN GRANDE MONDO" - FLAVIA BALSAMO | GIUGLIANO (NA)
“Adoro questi pavimenti” disse la non più giovane donna osservando ammirata la camera d’albergo. “Tu cos’è che non adori?” aggiunse un po’ borbottando l’uomo. “Anche se devo ammettere questa relais è affascinante”. “Mi stupisci Alberto” disse sarcastica la donna “solitamente non ti lasci andare a giudizi di alcun tipo”. Alberto, un uomo molto alto dai pantaloni a righe vellutati verdastri e le scarpe di cuoio a punta, ispezionava la camera con fare meticoloso. “E’ solo che trovo inutile tutto questo tuo attaccamento a mobili, suppellettili e inutile roba”. Gli anni infastidiscono, irritano le parole. Il tempo ti stringe in morsa sottile. La pazienza muore quando il futuro è ridotto in miseria. Alberto viveva di smorfie di disapprovazione e immutato sconforto. “Perché? Ah giusto non ci posso abbellire la tomba… E’ così? Vivi come fossi già morto”. Alberto poggiava la mano sul comodino di legno stagliato sul bianco leggero delle pareti; prese a giocare con le dita sui contorni del mobile. Le unghie ignoranti di curve lisciavano l’esistenza ambigua di quei minuti. Fissò sconfitto Isabella. “Ancora devo capire, perché siamo qui?” disse voltandosi verso lo specchio. Isabella fece due passi verso la finestra, a metà strada tra la verità e l’illusione. “Sai solo lamentarti, goditi questo soggiorno, guarda che bei pavimenti…”. Effettivamente i pavimenti erano davvero belli, consistevano in grossi quadrati. I lati degli angoli dei rispettivi quadrati erano uniti generando così l’impressione di un ottagono accerchiato da quattro più piccoli quadrati. Più di tutto stupivano quelle croci seminate sul pavimento geometrico. La donna dai capelli fragili color cenere sfiorò il pomo del letto in legno, la mano passò delicata sulla trapunta rossa. Isabella guardò gli occhi del marito, l’azzurro ingenuo complice del suo rapimento aveva lasciato il posto ad un grigio spento, viaggiante in angoscia. Il rosso focoso non diceva parole, il silenzio strozzava rimasugli di passioni lontane... (segue - totale battute: 7415)
[ 28 novembre, 2009 ] • [ eureka ]
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