27) "IN PRATO DELLA VALLE" - GIULIANA BORGHESANI | VERONA
Non ci poteva credere. Per una volta tanto il convegno si sarebbe tenuto in città, addirittura in un luogo assai elegante. Di solito i loro congressi erano organizzati in località difficili da raggiungere, fuori del mondo, vicino agli scavi archeologici intorno ai quali il convegno veniva costruito. Quella volta si trattava di un argomento non legato strettamente ad uno scavo preciso. Si trattava di cronologia. L’Università di Padova, l’alma mater dei suoi studi giovanili, aveva radunato un bel gruppo di studiosi, famosi, illustri, per definire la cronologia relativa dell’Età del Ferro, di quel periodo che in Veneto appartiene alla cosiddetta Civiltà Atestina, che proprio a Padova vede uno dei centri più importanti. E la scelta del luogo in cui accogliere gli studiosi, una volta tanto, era davvero d’alto livello: al Majestic Toscanelli, “l’Hotel Boutique” di Padova, situato nel vecchio quartiere del Ghetto, adiacente alle Piazze delle Erbe, della Frutta e dei Signori. Curiosa era anche la sua storia: verso la fine dell’800, il palazzo cinquecentesco in via dell’Arco, ospitava una trattoria, il “Monopoli”, dove giovanotti di belle speranze si ritrovavano, con Pompeo che si aggirava tra i tavoli. La trasformazione in Hotel di lusso risaliva a dopo la II guerra mondiale.
Sistematasi in camera, decise di farsi un giro nella città che, una volta, conosceva bene nei suoi ritrovi per studenti, le sue librerie, gli istituti e le piazze là dove il Salone, la basilica palladiana, chiamata così familiarmente dai padovani, è il centro pulsante del mercato. Prima si era regalata un bagno caldo e profumato, che aveva spazzato via la stanchezza del viaggio. Decise che voleva riappropriarsi della città, o meglio, dei luoghi che l’avrebbero riportata ai lontani giorni della giovinezza, prima di controllare gli appunti per la comunicazione che avrebbe tenuto il giorno seguente... (segue - totale battute: 10918)
[ 19 giugno, 2009 ] • [ eureka ]
Sistematasi in camera, decise di farsi un giro nella città che, una volta, conosceva bene nei suoi ritrovi per studenti, le sue librerie, gli istituti e le piazze là dove il Salone, la basilica palladiana, chiamata così familiarmente dai padovani, è il centro pulsante del mercato. Prima si era regalata un bagno caldo e profumato, che aveva spazzato via la stanchezza del viaggio. Decise che voleva riappropriarsi della città, o meglio, dei luoghi che l’avrebbero riportata ai lontani giorni della giovinezza, prima di controllare gli appunti per la comunicazione che avrebbe tenuto il giorno seguente... (segue - totale battute: 10918)
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