5) "IL TAPPETO MAGICO" - BARBARA PIAZZA | BERGAMO

L'entrata, in primavera, profumava di piante. Sullo sfondo, un vecchio muro faceva da cornice a una porta di legno antico, che introduceva in un mondo magico. Fuori, il giardino sembrava ovattare un'atmosfera segreta.

Barbara e Sabrina stavano facendo colazione in cucina, quando una donna, sbucata dal nulla, si presentò all'ingresso. Era vestita in stile anni Trenta. Di stagioni ne aveva viste molte, eppure risultava difficile attribuirle un'esatta età anagrafica. Il suo cappellino, con quel grande fiocco laterale, la faceva sembrare una torta di cioccolato, come se fosse uscito da una raccolta di accessori vìntage, perfettamente adatti alla sua minuta fisionomia. L'insolita donna si guardava intorno con occhio percettivo, alla ricerca di particolari non ancora definiti.

"Posso fare colazione? Vorrei fermarmi qualche giorno, giusto il tempo di dare una sbirciata qua e là. Sento che il posto sarà di mio gradimento e che potrò viaggiare come piace a me".

Barbara abbandonò nel piatto la brioche che stava addentando con appetito. Le tante faccende della locanda richiedevano un adeguato rifornimento energetico (approvvigionamento).

Sabrina bevve tutto d'un fiato l'ultimo sorso di caffé ancora caldo e balzò in piedi accennando ad un saluto.

"Entri pure signora. Se desidera può unirsi a noi. La cucina è il luogo più intimo per fare conversazione. Qui alla locanda ci alziamo presto, ma lei è più mattiniera di noi, visto che non è di queste parti".

"In effetti, amo molto la luce dell'alba e disperdermi nei luoghi del mondo".

Un gallo echeggiò nel loggiato. Dovevano essere appena le sette.

Le travi di legno del soffitto fecero sollevare lo sguardo alla vecchia, che assunse un'espressione soddisfatta.

"Questo ambiente è davvero incantevole".... (segue - totale battute: 14316)

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[ 16 aprile, 2009 ] • [ eureka ]