2) "LE ULTIME VACANZE" - BARBARA GRAMEGNA | Bolzano
Credo che saranno le ultime vacanze con lui. Le ultime vacanze con lui. Col padre di Anja, Annika e Sonja. L'ho capito mentre tenevo Sonja in braccio e Annika faceva il bagno con Anja in piscina e si tiravano la tartaruga di gomma. Ho guardato il suo ventre bianco e flaccido, i suoi capelli radi e l'ho capito. Le mie bambine sono bellissime, hanno capelli come il grano e sorridono come i girasoli di questa terra grassa e ricca. Veniamo qui da alcuni anni e ogni volta che entro nel vialetto e sento le gomme dell'auto sul ghiaino mi sento viva, guardo gli ulivi e gli oleandri, mi si apre il cuore. Quel cuore che lui non mi ha saputo mai aprire, anche se con lui ho generato tre splendide creature.
Loro giocano con papà e gli tirano i pochi peli che ha sul petto, gli spalmano il cranio lucido con la crema solare.
Da quando veniamo qui le bambine hanno cominciato a parlare l'italiano, mi fa felice sentir dire "aspetta!", "adesso no", "per favore mamma ancora due minuti", non lo possono fare a casa e quanto mi ha sempre rattristato..
Saranno le ultime vacanze con lui anche per questo. Mi ha sempre impedito di parlare italiano con loro e mi ha sempre detto "Tanto ti porto in vacanza in Italia, non ti basta?"... (segue - totale battute: 3890)
[scarica l'intero racconto in formato PDF]
[ 26 marzo, 2009 ] • [ eureka ]
1) "PRELUDIO" - BARBARA GRAMEGNA | Bolzano
Ho pensato a te nella musica e nel vento. Questa terra vuole libertà e amore, quelli che ho quando suono questo pianoforte scordato.
Il silenzio della natura che non è mai completo è quello che ci vuole per partire con il Preludio di Bach.
La musica ha bisogno di questo equilibrio tra il nulla del silenzio, l'emozione dell'avvio al suono e il suono che si fa pieno.
Prima ascolto questo silenzio e poi attacco.
Non importa che il piano sia così vecchio e stanco, di ogni cosa importa l'uso che ne facciamo: una lama, un pezzo di legno o una vecchia villa.
Non c'è buono né cattivo nelle cose, siamo noi a darglielo, a dirglielo.
Questo piano è quello che sento io, è quello che senti tu se lo vorrai.
Il passato di questo posto me lo dice.
Ogni volta che mi preparo ad un concerto vengo qui, guardo il mare in lontananza e respiro, respiro forte, mi siedo nel patio e penso a te e a Bach... (segue - totale battute: 1718)
[scarica l'intero racconto in formato PDF]
[ 26 marzo, 2009 ] • [ eureka ]